lunedì 20 dicembre 2010

"Scuola oggi" e "Gli asini"


www.scuolaoggi.org


“Il giornale delle scuole diretto da Augusto Pozzoli” quotidianamente aggiorna i temi su cui la redazione e un folto gruppo di collaboratori intervengono nella home page. E’ datato 21/12/010 “Risalire la china” in cui Stefano Stefanel, proponendo una lettura critica de dati OCSE PISA 2009, ipotizza quelle che, a suo giudizio, potrebbero essere le condizioni atte a mantenere il trend positivo rilevato in una situazione di sempre più scarsi finanziamenti al sistema scolastico. Se si può “parlare di scuola più povera, ma più forte” può essere “necessario rifare da capo i contratti e concentrarsi sugli obiettivi da far raggiungere ai nostri studenti e non sui diritti dei lavoratori. In questo modo si può far fronte a difficoltà economiche…” “Il problema del contratto della scuola è reso ancor più complesso dal decreto Brunetta, una norma confusa e piena di stranezze e ambiguità, che pure ha avuto il grosso merito di rendere meno stagnante il mondo della scuola, ora ‘preoccupato’da performance, dirigenza e procedimenti disciplinari.” Chi scrive non è in grado di immaginare quanti operatori scolastici siano d’accordo con l’analisi e l’ipotesi proposte, però ricorda negli anni 70/80 l’alto livello di motivazione degli insegnanti nello studio, nella ricerca e nell’innovazione, sostenuto da non mortificanti stipendi e investimenti, sia politici sia finanziari.
Già dal titolo “Le reggenze 2010-11: metafora di un paese sbagliato” (20/12/010) Antonio Valentino dichiara la sua posizione su un problema, la gestione degli istituti scolastici, che non sempre trova nei mezzi di comunicazione una eco pari alla sua importanza. Questo anno scolastico vede la bellezza di 1497 reggenze su 10.431 scuole: il 14% di tutte le scuole ha un dirigente titolare in un istituto diverso! Quindi il conseguente abbassamento della qualità della gestione pedagogica, didattica, organizzativa, economica e socio-politica nel territorio, interessa un numero almeno doppio di realtà scolastiche, con una sempre più scadente risposta ai problemi sia contingenti nel quotidiano sia di sviluppo della proposta educativa. Tale situazione, visto che i bandi di concorso non sono stati ancora pubblicati, è destinata a prolungarsi e ad aggravarsi fino ad interessare la metà delle scuole. “Una scelta (consapevole ?) particolarmente miope sia per la modestia dei risparmi (60% della spesa per dirigenti di ruolo), sia per la realizzazione della “riforma epocale” di riordinamento della scuola superiore. Chi motiverà, promuoverà, organizzerà e gestirà le innovazioni?”
Pippo Frisone (20/12/010), “Il provveditorato di Milano verso l’affondamento”. Dai 400 impiegati che il CSA contava qualche anno fa, nel 2011 la sede di Milano scenderà sotto la quota 100. Gli uffici più colpiti: pensionamenti, graduatorie ad esaurimento, concorsi, personale ATA ecc.. Già negli anni passati si erano verificate difficoltà e conseguenti ritardi in qualche modo tamponate dal personale “in prestito”dalle scuole. Con i numerosi pensionamenti previsti e i tagli degli organici difficilmente le scuole potranno “prestare” personale, specie dirigenti (oggi il 25% delle scuole lombarde ha un reggente!). Che si proceda in questo modo per affidare provveditorato e direzione generale alla Regione e realizzare “un federalismo in salsa lombarda? Il dubbio è legittimo. “E mentre si mette in ginocchio la scuola statale e il provveditorato affonda nel disinteresse generale, il governo regala 250 milioni alla scuola privata.”
P. Almirante (21/12/010) lancia un altro sasso nelle acque non proprio tranquille della scuola: “Presidi, eletti dai docenti?” dichiarandosi favorevole alla proposta di legge dell’on. Giambrone dell’IDV sulla base di diverse motivazioni: la gestione dei concorsi, dispendiosa, farraginosa, non sempre limpida e tale da garantire competenze adeguate nei vincitori; l’ampiezza dei poteri (fino a 10 giorni di sospensione) attribuita ai dirigenti dalla legge Brunetta; l’inamovibilità, in pratica, del dirigente eventualmente incompetente e/o infingardo. Se l’università elegge un rettore tra i docenti, se un municipio può essere retto da un sindaco eletto senza che ne siano vagliate le competenze giuridiche, amministrative e culturali, che cosa impedisce a un collegio di docenti di eleggere un “pimus inter pares” che, oltre a conoscere direttamente i problemi dell’istituto, risponde del proprio operato ai colleghi con la possibilità di venire rimosso in caso di gestione non soddisfacente? L’autonomia delle scuole non troverebbe una più completa realizzazione? Infine, se in Germania e in Inghilterra i dirigenti vengono eletti e, in più, continuano a insegnare per metà del loro tempo ricompensati con una semplice indennità e le cose funzionano bene, perché in Italia no?
Chi volesse commentare l’articolo e prendere parte all’inevitabile dibattito può facilmente registrarsi e partecipare anche al forum “Parlare insieme di scuola” sui diversi problemi che l’affannano. Arricchisce il sito un archivio razionalmente organizzato per argomenti dal quale si possono recuperare articoli arretrati.




www.gliasini.it


“Non siamo una nuova casa editrice ma un onesto e utile strumento di ricerca e approfondimento per le minoranze attive e positive, in un’epoca di corruzione e di sbandamento del nostro paese.”
L’iniziativa editoriale è nata dalla collaborazione tra la rivista “Lo straniero” (www.lostraniero.net , “Mensile di arte cultura scienza e società”) e l’associazione “Lunaria” (www.lunaria.org , “Associazione di promozione sociale”) coordinata da Goffredo Fofi e Giulio Marcon. La sua mission : approfondire e dibattere in modo “anticonformista e radicalmente controcorrente” le questioni di più stringente attualità relative a economia, politica,cultura, educazione, antichi e nuovi fondamenti etici, nell’ottica del “rifiuto delle basi distruttive e opportunistiche del potere e dei suoi complici, dell’apertura alle esigenze di giustizia, del rispetto per la natura e per il futuro.”
Il ricco catalogo, articolato in “opuscoli, libri necessari, piccola biblioteca morale, arti e mestieri, muse furiose e quaderni”, propone testi, acquistabili on line o in libreria, di autori che, in ambito nazionale e/o europeo, hanno assunto stimolanti posizioni di rilievo nel dibattito culturale e che si inseriscono con punti di vista diversi nella prospettiva delineata dallo statuto. Le novità vengono evidenziate con una recensione.
Nel catalogo è inclusa anche “Gli asini”, “rivista bimestrale di inchiesta e ricerca pedagogica e sociale”, di cui sono usciti i primi due numeri. Gli indici sono particolarmente ricchi e vari. Gli articoli sono raccolti in 5 sezioni: strumenti, film, pratiche, scenari, immagini e, dai titoli, non è difficile cogliere l’originalità delle trattazioni anche se, purtroppo, non è possibile leggere per intero qualche esempio.
Il testo cartaceo facilita certamente lo studio e una più approfondita analisi dei contenuti e la propensione all’acquisto è favorita dalle dimensioni agili, dai prezzi ridotti e dalla possibilità di acquistare i volumetti on line con uno sconto, tuttavia una scheda sintetica di presentazione e qualche abstract degli articoli più significativi renderebbero senza dubbio più appetibili gli “strumenti di ricerca e approfondimento”.

Loris Borghi